Maurizio Tiriticco - anno scolastico 2009-2010
Maurizio Tiriticco - 07-08-2010
L'emergenza linguistica delle nuove generazioni è drammatica e pericolosa. I dati Invalsi a proposito degli esiti della istruzione media confermano quanto di fatto ci è già noto da tempo: la comprensione e la produzione linguistica dei nostri giovani sono di una carenza intollerabile. E, se è vero che tra pensiero e linguaggio corre un filo diretto, è anche vero che è la stessa elaborazione intellettuale che rischia di venir meno. E' l'organizzazione intelligente dei connettivi logici, soprattutto di quelli della subordinazione, che incrementa la produzione intellettuale, che si fonda su interrogativi, ipotesi, dubbi, argomentazione, quindi ricerca e soluzione progressiva ai problemi dello studio, ma anche del vivere quotidiano.
Maurizio Tiriticco - 23-06-2010
Mi sembra che la prove Invalsi siano servite soprattutto a dire ai nostri insegnanti: dove sono le vostre materie di sempre, ben definite e distinte l'una dall'altra? Dove sono le vostre infinite regole, le pagine da mandare a memoria, quando ai vostri studenti chiediamo, invece, di operare in modo diverso? Non è giunto il momento in cui rivedere un po' il tutto di questa obsoleta organizzazione disciplinare della scuola media? Sotto questo profilo, le prove Invalsi vanno accolte come una occasione preziosa per rivedere l'organizzazione dell'intero triennio medio, tenendo conto di ciò che c'è a monte e a valle, o dovrebbe esserci: perché il discorso è sempre sistemico. Occorre, cioè, andare oltre la "provocazione" Invalsi. Se la sua lezione non viene accolta ed appresa, il rischio che correremo è fortissimo: che il buco nero diventi sempre più nero, fino a costituire un limite per un rinnovamento reale dell'intero Sistema!
Maurizio Tiriticco - 17-06-2010
Mi domando: che significato assume il ricatto a cui i nostri operai di Pomigliano sono sottoposti? Riguarda loro soltanto, i loro diritti messi in discussione, o non riguarda tutti noi, noi in quanto cittadini che a diverso titolo "facciamo scuola", insegnanti, genitori e, in primo luogo, i nostri studenti in quanto futuri lavoratori? A Pomigliano non è in gioco solo un posto di lavoro, non è in gioco solo la sottoscrizione di un contratto, perché la dinamica delle lotte sindacali dal dopoguerra ad oggi problemi di questo tipo li ha sempre affrontati. E non sono problemi che hanno una diretta ricaduta sulla scuola! Il fatto è che la partita che si sta giocando a Pomigliano, e che si è giocata a Termini Imerese, è molto più importante! Non è un caso che la Fiat abbia adottato con inconsueta arroganza termini assolutamente provocatori e ricattatori! O accettate questa minestra o, io Fiat me ne vado! Me ne vado là dove il mercato globale mi permette profitti di cui qui in Italia non posso più godere! Per tanti anni ho dovuto subire le vostre richieste, ora basta!
Ed è ben più grave che tutto un governo è d'accordo con questa linea!
Maurizio Tiriticco - 10-06-2010
...una scatola di cartone sigillata con nastro adesivo... e protetta da una fettuccia di plastica telata termosaldata a croce. Chi non sa che cosa sia un pacco, ora lo sa! Ritroviamo tale definizione nel glossario che apre la cm 50 dello scorso 7 giugno con cui il Miur dà indicazioni sulle modalità di svolgimento della prova nazionale negli esami di scuola media. Ma, perché non mi si dice quanto misura il pacco, quanto pesa, di che colore è la carta che lo avvolge? E poi... c'è la termosaldatura! Basterà un paio di forbici per tagliare la fettuccia? O ci vorrà una diavoleria elettronica? Dentro il pacco ci sono plichi... attenzione non sono solo plichi, sono "plichi ordinari", perché più avanti vengono "plichi speciali", tutti debitamente virgolettati.
Maurizio Tiriticco - 21-01-2010
Oppure negro! Possiamo anche giocare con le parole! La nostra lingua è ricca e tollerante! Ma andiamo alla sostanza! Purché non arrivi prima Spartaco! Non so che cosa accadrà da qui ad una ventina d'anni quando i nuovi schiavi, neri o negri o gialli che siano, od anche... abbronzati, filtrando attraverso le maglie strappate delle mille leggi Bossi-Fini che verranno e che serviranno a ben poco, costituiranno una sonora maggioranza! Ci saranno ancora caporali schiavisti, immemori pronipoti di quegli "schiavi" che un Di Vittorio condusse al riscatto umano e sociale? La nemesi storica spesso è crudele e non vorrei che i nostri nipoti si trovassero domani o posdomani di fronte a realtà difficili da gestire!
Maurizio Tiriticco - 17-12-2009
Le guerre di religione per la mia generazione sono solo ricordi di scuola: dalla lotta iconoclastica alle Crociate e a tutto ciò che seguì dopo la pace di Augusta fino alla guerra dei trent'anni, alle cacciate dei gesuiti ed oltre fino alle grandi rivoluzioni, borghese e proletaria. Ed eravamo convinti che ormai, dato che il pianeta era equamente diviso - si fa per dire - tra cristiani, mussulmani, induisti e via dicendo, ciascuna comunità, grande o piccola che fosse, potesse convivere pacificamente con il suo credo. Oggi pare che le guerre di religione stiano ripartendo all'interno di comunità che, con i nuovi e sempre più massicci fenomeni migratori, debbono imparare a convivere con culture e religioni diverse.
Maurizio Tiriticco - 12-12-2009
E' un clima assai pesante quello che stiamo vivendo oggi e questo non può non avere un peso negativo sui nostri giovani e sulla nostra scuola. Quando uno scamiciato Corona si permette di irridere la nostra giustizia e dichiara di vergognarsi di essere italiano, siamo veramente al colmo della misura! Sono messaggi pericolosi per i nostri giovani! Andiamo tutti a giocare a calcio in Brasile piuttosto che impegnarci negli studi in Italia! Un Paese che trova mille difficoltà ad insegnare l'italiano ai suoi figli (vedi la Repubblica dell'8 dicembre) e che li sollecita a fuggire all'estero (vedi la lettera di Perluigi Celli) quali segnali positivi può dare ai giovani, alla scuola, agli insegnanti?
Maurizio Tiriticco - 24-11-2009
Quando la scorsa estate Ivano Dionigi, insigne latinista, è sceso in campo per essere eletto rettore dell'ateneo bolognese, mi sono augurato che ce la facesse, perché è ormai da alcuni anni che si adopera per ricucire quei due mondi che da sempre, almeno nell'immaginario nostrano, sono stati considerati ben distinti, quello classico letterario e quello matematico scientifico. In più scritti ho sempre tentato di dimostrare che non è così, o meglio che non è stato mai così, e che da una malintesa tradizione tardoromantica abbiamo cominciato a dividere due "culture" che, invece, nella tradizione europea hanno sempre marciato all'unisono!
Maurizio Tiriticco - 18-11-2009
Giorgio Israel ha perfettamente ragione quando sul paginone de "il Giornale" della scorsa domenica, dedicato alla scuola delle competenze, se la prende con "il linguaggio demenzial-burocratico" che a tutt'oggi ha reso impossibile alle cosiddette autorità competenti - o incompetenti, dico io - di esprimersi chiaramente sulla definizione di questa novella "trinità", come lo stesso Israel la definisce, di conoscenze, abilità e competenze. Scrive ancora Israel: "La legge 169/08 e il dlgs 59/04 impongono che alla scuola primaria e secondaria di primo grado si rilasci allo studente la certificazione delle competenze. Finora tutti i ministri hanno schivato l'incubo proprio perché non si sa come dare una definizione sensata di competenza. Ma l'obbligo incombe, anche perché l'Europa lo chiede, assieme all'introduzione della paletta di metallo per la pizza".
Maurizio Tiriticco - 13-10-2009
Il riordino del secondo ciclo di istruzione si sta avviando verso la conclusione, anche se mancano fino ad oggi i necessari passaggi formali che lo rendano esecutivo. Dal canto loro, gli "esperti" stanno lavorando a riempire le ultime difficili caselle dei contenuti programmatici, quindi... non ci resta che attendere! Chissà se nel giro di qualche tempo si potrà giungere al difficile parto, anche e soprattutto perché scuole e famiglie sono in fibrillazione: è tempo di conoscere quali concrete opportunità di studio saranno offerte ai ragazzi che nel prossimo giugno avranno superato l'esame di licenza media.
Le attese, comunque, non possono essere molto alte, perché si tratta pur sempre di un riordino e non di una riforma complessiva. Il tutto discende da quanto disposto dalla legge 133/08 che converte con alcune modificazioni, il decreto-legge 112/08, il quale, com'è noto, riguarda "disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria".
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